Grazie al successo del marketing di Vision Pro di Apple, l’informatica spaziale e la realtà aumentata (AR) stanno per diventare ancora più entusiasmanti e sfacciati, trasformando i negozi fisici in vetrine di nuova generazione.
L’informatica spaziale, una visione sostenuta da tempo dalla Silicon Valley, mira a spostare le interazioni con la tecnologia lontano dagli schermi e negli spazi fisici. Gli utenti interagiranno perfettamente con la tecnologia all’interno dei loro ambienti attraverso comandi vocali, segnali uditivi, gesti e altro ancora.
L’Apple Vision Pro, presentato per la prima volta a giugno alla conferenza annuale WWDC di Apple, ha senza dubbio elevato lo status di queste tecnologie semplicemente dall’anticipazione e promette di essere già commercializzato.
Cos’è il calcolo spaziale?
L’informatica spaziale è un approccio tecnologico che consente alle interazioni digitali di avvenire senza soluzione di continuità all’interno del nostro ambiente fisico. Invece di essere confinato sugli schermi, il calcolo spaziale integra le informazioni digitali nel mondo che ci circonda. Ciò può essere ottenuto tramite comandi vocali, gesti, segnali uditivi e immagini di realtà aumentata (AR). In sostanza, unisce il regno digitale e quello fisico, consentendo agli utenti di interagire con la tecnologia come se fosse una parte naturale dell’ambiente circostante.
Il CEO di Apple, Tim Cook, ha fatto riferimento al calcolo spaziale quando per la prima volta ha descritto il dispositivo come “il primo prodotto attraverso cui guardi, non verso”. Il rilascio del dispositivo è previsto per l’inizio del 2024 e fa parte di un movimento più ampio che sta lavorando attivamente per collegare l’e-commerce e la vendita al dettaglio fisica.
Diego Di Tommaso, co-fondatore della piattaforma AR metaverse Over, ha dichiarato a WWD di aver notato un aumento della popolarità dell’AR da quando Apple ha presentato il suo Vision Pro. Naturalmente, si aspetta che i marchi inizieranno a esplorare nuove strade, comprese le vetrine fisiche a conduzione familiare.
Nei prossimi sei-dodici mesi, Di Tomasso ritiene che i marchi si concentreranno principalmente sulle attivazioni AR nei negozi fisici, il che potrebbe comportare l’integrazione di esperienze AR negli esterni dei negozi o l’incorporazione di elementi interni, come prove virtuali o miglioramenti dei prodotti per attirare i clienti.
La realtà digitale e quella fisica diventano una cosa sola
Questo approccio ha il potenziale per trasformare qualsiasi luogo in un “negozio”, a vantaggio dei marchi con un forte seguito online. Trasmettendo esperienze simili a quelle di un negozio con avatar nelle case dei clienti, la popolarità online potrebbe tradursi in coinvolgimento nel mondo reale.
A settembre, Over collaborerà con l’azienda di moda italiana Pinko per un’attivazione AR presso un pop-up store nella Rinascente di Firenze. L’attivazione comprenderà esperienze AR sia esterne che interne, compresi prodotti digitali interattivi, volti a promuovere una nuova linea di prodotti sostenibili.
Tuttavia, Pinko ha dichiarato a WWD che, anche se è ancora presto, queste “esperienze AR esterne ed interne, compresi i prodotti digitali interattivi” aiuteranno a “guidare la consapevolezza” verso una nuova linea di prodotti sostenibili.
Giovanna G. Casimiro, che dal 2022 è stata responsabile della Metaverse Fashion Week, ha rivolto la sua attenzione a Phygicode, un consorzio che vuole utilizzare queste tecnologie virtuali per “riportare le persone nei centri commerciali e nei centri di intrattenimento”.
Avendo recentemente lasciato Decentraland per assumere il ruolo di Responsabile della produzione di Phygicode, Casimiro ha anche condiviso con WWD la sua convinzione che stiamo per vedere la trasformazione della “figitalità” in un’esperienza più coinvolgente che gioca nelle fasi crescenti del calcolo spaziale e dell’AR .
Anche se realizzare questi scenari richiederà tempo, gli innovatori tecnologici sembrano più fiduciosi nell’anticipare la prossima fase dell’AR nel settore della vendita al dettaglio.
Nota dell’editore: questo articolo è stato scritto da un membro dello staff di nft in collaborazione con GPT-4 di OpenAI.